I primi passi del bambino

Uno dei momenti più attesi ed emozionanti, nella crescita del proprio bambino, è quando comincia a muovere i primi passi.
Prima di farsi prendere da mille dubbi e domande al riguardo, è necessario sapere che non c’è una regola valida per tutti: in genere, nella fascia d’età compresa tra i 6 e i 12 mesi, il bambino comincia a gattonare e a esplorare il mondo che lo circonda; alcuni superano la fase del gattonamento e arrivano direttamente alla fase eretta, altri sperimentano altri modi di muoversi, da seduti o strisciando con la pancia in giù.

Come vivere al meglio i primi passi del bimbo
Il ruolo dei genitori, anche in questa fase, deve essere di guida e rinforzo positivo ad ogni progresso, senza mostrarsi mai troppo ansiosi o preoccupati.
E’ fondamentale preparare e organizzare gli spazi a disposizione, per permettere al pargolo di compiere i primi passi in piena libertà, riducendo al minimo i pericoli.
Via libera a paraspigoli di gomma, copriprese della corrente, calzini antiscivolo, e se il bambino è già capace di stare in posizione eretta, dopo qualche giorno si può provare a porgergli solo un dito a cui aggrapparsi, in vece di tenerlo per le manine: si sentirà così via via più sicuro e autonomo nella sua impresa.

Le domande che assillano mamma e papà
Perché cammina sulle punte o con i piedini all’indentro? Deve portare delle scarpe particolari? S
ono alcune delle domande più frequenti che si rivolgono al pediatra.
Premesso che la maggior parte dei medici è concorde sul fatto che i primi movimenti è meglio farli con i calzini antiscivolo, in seguito occorre scegliere delle scarpe con suola morbida, che lasciano il piede libero da inutili costrizioni.
L’estate è il periodo ideale per far camminare il bimbo con i piedini sulla sabbia: beneficerà degli effetti positivi del massaggio plantare, senza grandi ostacoli nel suo percorso.

Da sapere
Molti genitori, quando il piccolo comincia a muoversi da solo, ricorrono all’uso del girello.
Spesso i pediatri sconsigliano l’uso del girello perché potrebbe compromettere il corretto senso di equilibrio del piccolo.
Esistono in commercio dei carrellini, di varie forme e dimensioni, a cui il bimbo può mantenersi quando inizia ad esplorare il mondo attorno a sé, in grado di fornirgli il giusto appoggio senza essere troppo invasivi.