Problemi e difficoltà nell’allattamento al seno

La natura fornisce un grande aiuto alla mamma e al neonato attraverso il latte materno ricco di tutte le sostanze di cui il piccolo ha bisogno.
Comodo perché sempre pronto e gratificante dal punto di vista psicologico, allattare non è sempre facile soprattutto nel primo periodo per vari problemi che possono insorgere: questi, però, si possono gestire e risolvere.

Difficoltà ad attaccare in modo corretto il neonato, timore di non avere abbastanza latte, ragadi, mastiti, dotti ostruiti e ingorghi mammari sono alcuni dei disagi che si possono incontrare.

Problematicità legate al capezzolo: difficoltà ad attaccarsi
La prima cosa da superare per la neo-mamma è la difficoltà ad attaccare al seno il bambino in modo corretto: infatti il piccolo deve riusciare a prendere in bocca non solo il capezzolo ma anche parte dell’areola mammaria.
A volte può capitare che il capezzolo non sia completamente estroflesso o sia un po’ piccolo: il neonato ha così proprio difficoltà ad attaccarsi e a succhiare con facilità.
Il piccolo in questo caso potrà innervorsirsi e la neo-mamma dovrà avere una grande dose di pazienza senza abbattersi e senza perdere la pazienza.
Superati i primi giorni il capezzolo cambierà, a seguito della suzione del bimbo, e per il piccolo sarà più facile attaccarsi.
Nel caso di capezzoli introflessi o piatti in commercio esistono modellatori che facilitano la protrusione del capezzolo e sono da indossare, per un certo tempo, prima della poppata.
In caso di introflessione molto accentuata e conseguente difficoltà ad attaccarsi del piccolo si può procedere alla estrazione con un tiralatte fino a che il bambino non sarà in grado di attaccarsi adeguatamente.
A volte in questo caso vengono consigliati i paracapezzoli per aiutare il bimbo ad attaccarsi meglio: valutate bene e nel caso limitate il loro utilizzo solo a pochi giorni.
Il paracapezzolo infatti facilita la modalità di suzione, ma in alcune donne può provocare una minore stimolazione del seno e quindi del latte prodotto.
Può accadere quindi che il piccolo aumenti il tempo della poppata (stancandosi poi di conseguenza) perché non riceve abbastanza latte e il seno produca di contro meno latte.
In questi casi il neonato crescerà poco di peso e può essere più opportuno tornare all’attaccamento al seno senza paracapezzoli.

Timore di non avere abbastanza latte
Può accadere che nei primi giorni la mamma abbia timore di non avere abbastanza latte: questo in realtà si verifica in pochi casi.
Bisogna solo avere la forza e la pazienza almeno nelle prime quattro settimane di attaccare il bimbo a richiesta per calibrare la produzione e la suzione di latte tra bimbo e mamma. Se il bimbo si assopisce durante la poppata, andrà stimolato a riprenderla ad esempio toccandogli il nasino.
Le poppate giornaliere potranno quindi essere numerose, dalle 8 alle 10, che andranno poi a ridursi appena il bimbo si fa un po’ più grandino. Per facilitare la produzione di latte la mamma dovrà poi bere molta acqua (almeno 2 litri al giorno) e cercare di riposare il più possibile.

Vedi anche: Allattamento al seno: quando e quanto allattare

Altri problemi legati all’allattamento al seno sono:
ragadi
ingorgo mammario e dotto ostruito
mastite