Lo svezzamento del neonato

Con il termine svezzamento si indica un momento cruciale nella fase evolutiva del neonato che consiste nell’introduzione nella sua dieta di cibi semisolidi e solidi, che vanno ad integrare un’alimentazione che fino a quel momento è stata basata esclusivamente sul latte, materno o derivato.

Lo svezzamento in genere avviene tra i quattro e i sei mesi di vita del bambino, previo consulto del pediatra, che dovrà stabilire se il momento è quello giusto e indicare quali siano le modalità migliori per introdurre questo importante cambiamento nella vita del neonato.

I bambini allattati con latte artificiale di norma iniziano con lo svezzamento verso il quinto mese, vale a dire qualche settimana prima rispetto ai bambini allattati esclusivamente col latte materno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda infatti di iniziare lo svezzamento vale a dire l’introduzione di cibi complementari al latte materno solo al compimento del sesto mese di vita.

Lo svezzamento: una tappa cruciale sotto molti punti di vista

Lo svezzamento non solo è un momento importante da un punto di vista strettamente alimentare, l’introduzione di alimenti più vari è fondamentale per la crescita (ad esempio per introdurre una maggiore quantità di ferro, che il latte non è in grado di apportare), ma anche dal punto di vista cognitivo: questa fase è infatti il primo passo verso l’autonomia e apre il neonato all’acquisizione di nuove esperienze che interessano i sensi dell’olfatto e del gusto.

Esiste un ordine preciso da seguire nell’assunzione dei nuovi alimenti da parte del bambino?

mela-pera
In genere il primo passo dello svezzamento è quello di inserire nella dieta frutta grattugiata o centrifugata, in particolar modo mele e pere. In questo modo il neonato si inizia ad abituare all’utilizzo del cucchiaino, che deve essere di silicone.
Per i neonati allattati al seno l’introduzione della frutta (ad esempio con mezza mela e mezza pera grattuggiata) è complementare a una poppata (quindi non si sostituisce ancora) e di norma dura una decina di giorni per poi passare alla prima vera pappa.

La prima pappa introdotta nell’alimentazione del neonato sono i vegetali, o sotto forma di brodo vegetale o cotti e finemente sminuzzati: facili da digerire e dall’elevato contenuto vitaminico. Inoltre è possibile, già da questo momento, aggiungere al brodo anche qualche goccia di olio extra vergine di oliva. Vedi anche: Il brodo vegetale per lo svezzamento

Successivamente dopo qualche giorno è possibile, gradualmente, introdurre altri alimenti come cereali privi di glutine come riso, mais, tapioca (dopo il sesto mese anche le creme multicereali) e la carne, sotto forma di pappe e omogenizzati a base di pollo o manzo, dall’alto contenuto proteico, indispensabili per una crescita sana e armoniosa del neonato. (Vedi anche: Omogeneizzati fatti in casa)

Cosa evitare durante lo svezzamento del neonato?

E’ importantissimo non aggiungere il sale agli alimenti, e limitarsi con lo zucchero e con le proteine in generale, tutti elementi che possono essere nocivi in questa fase.
E’ fondamentale anche evitare di esagerare con le pappe a base di latticini, soprattutto nel caso in cui si stia ancora allattando, il neonato riceve infatti un apporto di calcio più che sufficiente dal latte materno.
L’uovo, da sempre ritenuto un alimento altamente nutritivo, invece può essere aggiunto all’alimentazione del bambino, solo dopo i 10 mesi, a causa della sua difficile digeribilità.

Seguendo queste poche e semplici regole lo svezzamento del neonato procederà in modo del tutto naturale e sano e vi troverete così a sorridere insieme ai vostri bambini tra pannolini e pappe! In alternativa potete anche valutare l’autosvezzamento. Vedi anche: Autosvezzamento