Quando si parla di Babywearing ci si riferisce alla pratica del “portare” o meglio il “portare i bambini addosso” con fasce apposite o altri supporti per neonati e bambini.
A dispetto di quanto si pensi è una pratica da sempre utilizzata nelle culture del mondo per spostarsi coi bambini fin da molto piccoli in maniera veloce e sicura. Utilizzata dalle donne delle tribù o ancora dalle donne che lavoravano i campi e non potevano lasciare i figli a nessuno. In Occidente si è diffusa solo nell’ultimo decennio e sta riscontrando diverso successo e una buona rivalutazione.
Il Babywearing si pratica, come abbiamo detto con dei supporti apposta, in particolare di solito di parla di fasce, ovvero teli di ottima fattura e resistenza che si legano intorno al corpo in diversi modi e permettono di portare il bambino in più posizioni.
Il “portare” può essere praticato fin da subito la nascita del bambino, tenendo però conto dello stato di salute del piccolo e della madre stessa, oltre ad essere ben informate e pratiche su come posizionare il bambino e legare la fascia stessa.
Babywearing posizioni
Le posizioni in cui mettere il bambino se si pratica il babywearing possono essere diverse, per ognuna è importante comunque che il piccolo venga posto al meglio per evitare problemi alla schiena, alle gambe e alle anche, per questo se siete alla prima legatura è raccomandato rivolgersi a una consulente del portare,
Le posizioni sono:
- davanti per i neonati è la posizione utilizzata fin da subito e permette il contatto cosiddetto cuore a cuore, il bambino ha la sensazione di essere ancora nella pancia della mamma, ne sentite il suo battito e questa posizione permette di calmarlo molto quando agitato, non prende sonno o ha fastidio per la dentizione.
- sul fianco è una posizione che si raggiunge quando il piccolo è cresciuto un po’ e regge bene la testa da solo, permette il contatto pancia del bimbo contro fianco del genitore. Inoltre amplia la visuale del bambino verso il mondo e non solo verso mamma e papà.
- sulla schiena è l’ultima posizione che si raggiunge col tempo dove la pancia del bimbo è contro la schiena del genitore. Questa permette un maggior controllo del peso, inoltre il piccolo non incontra più lo sguardo di chi lo porta ma affronta la visione che gli si presta davanti agli occhi con la sicurezza di chi lo porta.
In passato si è sentito spesso parlare anche della posizione culla e fronte mondo, oggi non vengono più insegnate in quanto non sicure per il bambino, inoltre non sono fisiologiche.
Babywearing neonati: legature
Le legature nel babywearing sono diverse ed è bene che vengano consigliate da una esperta in base all’età e al peso del bambino e anche in base al supporto che avete acquistato.
Infatti esistono diverse fasce come quella elastica, che è il supporto migliore per la fisiologia del bambino sino agli 8 kg di peso, e consente di portare con una legatura a tre strati e solo “pancia a pancia”.
La fascia di tessuto è invece un tipo di supporto più duraturo nel tempo e permette di portare il bambino fin dalla nascita, la fascia ad anelli o “ring sling” è invece da legare per portare solo sul fianco e solo quando il bambino sostiene bene la testa da solo
Vi è poi il Mei Tai un supporto che è una via di mezzo fra una fascia e un marsupio che permette di portare il bambino sia pancia pancia sostenendo bene la testa che poi spostarlo sulla schiena.
Infine il marsupio strutturato dotato di fibbie e cinturoni e sono indicati dopo i 7 mesi di vita permettendo di portare il bambino sulla schiena o davanti.
Babywearing neonati pro e contro
La pratica del babywearing ha vantaggi e svantaggi che è bene citare per una corretta valutazione della mamma se utilizzarla o no.
I vantaggi sono molti, in primis il contatto fisico ravvicinato fra mamma e neonato che permette un aumento del livello di ossitocina, che favorisce, per la mamma che allatta al seno, l’allattamento. Crea un legame ancora più intimo col bambino e sembrerebbe ridurre la depressione post parto.
Il babywearing può essere utilizzato anche dai papà e questo permette un avvicinato precoce fra padre e figlio che di invece potrebbe essere rimandato a qualche mese dopo, senza il portare.
L’avvicinamento così stretto del piccolo coi genitori favorisce anche uno stato di tranquillità per tutte riduce lo stress e permette al genitori di avere le mani libere per svolgere altre attività durante la giornata tenendo con sé comunque il proprio figlio.
Infine il babywearing agevola lo sviluppo:
- neuronale;
- respiratorio;
- gastrointestinale.
Tra gli svantaggi del babywearing abbiamo in primis la difficoltà dell’annodare/legare la fascia che richiede almeno un incontro con una specialista del portare. A seguire vi è un possibile attaccamento eccessivo che potrebbe influire sullo sviluppo sociale del bambino, in quanto il bambino non si sente autonomo.
Vi sono poi possibili problemi alla schiena dovuti al peso che grava su di essa col tempo. Infine la sicurezza della fascia se la legatura non è fatta correttamente e non è ben assicurata al corpo.