Importante: leggi il nuovo articolo che abbiamo pubblicato dedicato al Bonus Bebé 2017
Come annunciato dal premier Renzi, la legge di Stabilità ha confermato la misura previdenziale in favore delle neo-mamme.
Rispetto alle prime cifre dichiarate, il Bonus Bebé 2015 ha però dovuto subire una decisa riduzione a 330.000 potenziali beneficiari, 85.000 dei quali usufruiranno dell’assegno raddoppiato.
Ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono le misure per la famiglia previste dal comma 125 e succ., articolo 1 della Legge di Stabilità 2015.
Al fine di sostenere la natalità e le conseguenti spese per il sostentamento del bambino fino al compimento del terzo anno di età, per ogni figlio nato (o adottato) dal 1 gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017 è riconosciuto un assegno annuo di 960 euro, erogato nella misura di 80 euro al mese a partire da quello della nascita.
Un’ulteriore nota positiva è che il bonus bebé verrà erogato anche a quei genitori cittadini di un altro stato membro della UE che risiedono in Italia, e ai genitori extracomunitari che possiedono un regolare permesso di soggiorno.
Ma veniamo ai requisiti economici per poter usufruire del Bonus Bebé nel 2015.
Se originariamente il tetto economico era stato fissato in 90mila euro, tale tetto massimo è stato ridotto a soli 25mila euro di reddito ISEE, mentre a giusta ragione si è voluto rivedere il contributo in favore delle famiglie meno abbienti attraverso la maggiorazione del contributo per quelle con un ISEE inferiore ai 7mila euro.
Soddisfacendo questo requisito economico dunque, il contributo erogato per il bonus bebé 2015 ammonterà alla cifra di 160 euro mensili.
A tale misura relativa al bonus bebé si aggiunga quella relativa al “voucher baby sitting“.
Questa misura, introdotta già nel triennio 2013-2015 (Vedi anche: Bonus Bebé 2013: tutti i passi per ottenerlo), prevede la possibilità per la madre lavoratrice che rinunci al congedo parentale, di accedere ad un contributo per l’acquisto di servizi per l’infanzia della rete pubblica o privata accreditata, per un massimo di sei mesi (tre mesi per le lavoratrici iscritte alla gestione separata).
L’importo del contributo è di 600 euro mensili e la domanda deve essere presentata entro 11 mesi dalla fine della maternità obbligatoria.
Le mamme e le famiglie che rientrano nei requisiti economici e temporali descritti, devono, sia nel caso di Bonus Bebé 2015, che di “voucher baby sitting” presentare domanda all’Inps che è l’istituto di riferimento in materia, ma solo dopo l’avvenuta nascita del bambino.
Tale domanda però verrà accettata solo qualora sia presentata online attraverso il sito web dell’istituto, sia direttamente che per mezzo dei patronati e delle associazioni di categoria. Spetterà infatti all’INPS valutare l’effettiva sussistenza dei requisiti e quindi stabilire se vi è il diritto al bonus e in che misura.
Un’ultima precisazione riguarda poi il regime fiscale applicabile al bonus bebé, che non andrà a cumularsi con il reddito Irpef e potrà essere ottenuto anche dai lavoratori dipendenti che beneficiano del bonus degli 80 euro.
Una misura concreta dunque, che appena avrà superato la prima fase di rodaggio relativa alle modalità di presentazione della domanda, potrà costituire un’ottima risorsa per molte giovani famiglie.