Come svezzare un neonato

Che allattiate al seno oppure con il biberon, intorno ai sei mesi di vita del bimbo arriva per ogni mamma la domanda: come svezzare un neonato? Il momento dello svezzamento rappresenta una tappa delicata e allo stesso tempo entusiasmante sia per il bebè che per la mamma. Infatti, soprattutto se allattato al seno, il bambino vede la mamma come unica fonte di soddisfazione di tutti i bisogni primari, come la fame e la sete, e anche quando allattato con il biberon, riceve il nutrimento avvolto dal caldo abbraccio materno o paterno. Primo passo verso l’autonomia, introduce il bambino verso la scoperta del gusto e dei cibi solidi.

Un po’ più di un anno fa ho svezzato mio figlio, che allattavo esclusivamente al seno, affrontando insieme a lui questo primo distacco, documentandomi e condividendo con altre mamme questo momento. Il mio piccolo ha accettato volentieri la novità, dimostrando da subito appetito, non senza esprimere a modo suo le preferenze culinarie e facendomi capire sempre cosa voleva mangiare e cosa no. Ho dovuto imparare a cucinare in modo diverso, per dare a mio figlio gli alimenti corretti e preparati nel modo giusto.

Oltre alle indicazioni della pediatra, che ho rispettato in modo scrupoloso, per me è stato utile frequentare un corso sullo svezzamento presso il consultorio familiare della mia città, dove mi hanno spiegato le linee guida generali per la preparazione dei cibi e dove mi hanno insegnato a leggere le etichette degli alimenti per bambini. Per me è stato molto utile e condivido volentieri con tutte le mamme alle prese con l’inizio di questo percorso le cose che ho imparato durante lo svezzamento di mio figlio.

Che cos’è lo svezzamento

Svezzare un neonato significa introdurre nella sua alimentazione cibi diversi dal latte, materno o artificiale. Naturalmente l’introduzione avviene in modo graduale, sia come tempistica, sia come tipologia di alimenti introdotti. Inizialmente si andrà a sostituire un solo pasto di latte con un pasto di pappa, per poi arrivare nel corso di alcuni mesi allo svezzamento completo.

Nel giorno in cui abbiamo iniziato lo svezzamento, ho sostituito la poppata che mio figlio faceva di solito intorno a mezzogiorno con la prima pappa e un piccolo omogeneizzato di frutta. Io ero molto agitata e sicuramente lui l’aveva percepito, così per stemperare la tensione gli ho cantato delle canzoncine per tutto il tempo del pasto, per rendere questa novità più familiare attraverso le canzoni che gli cantavo di solito. Ha mangiato tutto perché aveva fame, piagnucolando un po’ forse perché sorpreso da questa novità. Per fortuna di tutti con il tempo si è abituato e ho smesso di cantare i coccodrilli e il pesce rosso per tutto il tempo!

Quando svezzare un neonato

Oltre a come svezzare un neonato, molte mamme si chiedono quando sia il momento giusto per fare questo passo. Il momento solitamente consigliato per lo svezzamento è ai 6 mesi compiuti del neonato. Questo perché dai 6 mesi in poi il latte non rappresenta più un alimento sufficiente per la crescita del bambino, che non significa dover smettere di allattare del tutto. Quando avevo introdotto a mio figlio sia pranzo che cena che merenda, avrei continuato volentieri a dargli il latte materno per colazione per qualche mese, ma verso i 10 mesi ho perso il latte e quindi siamo passati al biberon.

Il vostro pediatra probabilmente vi consiglierà di monitorare costantemente l’aumento di peso di vostro figlio durante l’allattamento, per valutare se anticipare lo svezzamento. Questo è molto importante sopratutto nel caso in cui il bimbo venga nutrito esclusivamente con latte materno, infatti, salvo doppia pesata prima e dopo tutti i pasti, è impossibile sapere quanto ha mangiato vostro figlio. La pediatra mi aveva dato questa indicazione: se aumenta in media 150 grammi a settimana possiamo proseguire con l’allattamento esclusivo fino ai sei mesi, diversamente si valuta o un’aggiunta di latte artificiale o uno svezzamento anticipato. Per monitorare il peso sono andata tutte le settimane allo spazio pesata del consultorio familiare, dove un’ostetrica pesava mio figlio e registrava l’andamento della crescita, oltre a rispondere ad eventuali mie dubbi e domande.

Nel mio caso è andato tutto bene e il mio bimbo è sempre cresciuto, per cui gli ho dato la prima pappa il giorno in cui ha compiuto sei mesi. Nelle due settimane successive all’inizio dello svezzamento ho avuto un ingorgo mammario, in quanto mio figlio non succhiava più tutto il latte che producevo. Per fortuna non è stato necessario ricorrere all’antibiotico, ma è bastato fare impacchi di acqua calda e spremitura manuale, poi piano piano la produzione di latte si è adattata alle nuove esigenze. Se vi capita consultate un’ostetrica, che vi aiuterà a trovare la soluzione migliore per voi.

Svezzamento: i primi cibi consigliati diversi dal latte

Mettetevi l’anima in pace: fino a quando vostro figlio mangerà le pappe ci sarà da preparare il brodo, vegetale o di carne. I primi cibi consigliati per capire come svezzare un neonato sono liquidi o cremosi. Le prime pappe si preparano solitamente con brodo vegetale (preparato con patata, carota e zucchina a cui poi più avanti aggiungere verdure di stagione), crema di riso oppure di mais e tapioca, liofilizzato di carne (il consiglio è di iniziare con la carne di agnello per poi introdurre altri tipi di carne) e un pochino di olio extravergine di oliva. Poi pian piano si introduce il passato di verdura, il parmigiano, i formaggi morbidi come la ricotta e la crescenza, carne e pesce omogeneizzati, pastina e creme multicereali.

I primi frutti consigliati sono mela e pera, da preferire freschi, grattugiati o omogeneizzati. Mio figlio ha completamente rifiutato la frutta grattugiata, mentre la stessa frutta omogenizzata la mangiava con gusto. Di solito quando rifiutava un alimento provavo a darglielo in forma diversa, per capire se si trattava di gusto oppure se proprio di quel cibo non ne voleva sapere. Ad esempio il prosciutto cotto, che è tra i primi cibi consigliati diversi dal latte, mio figlio non lo voleva mangiare tagliato a piccoli pezzi, se invece lo inserivo omogeneizzato nella pappa lo mangiava.

Una cosa importante che ho imparato al consultorio familiare sono le norme di conservazione dei cibi per neonati. Quando si prepara il brodo vegetale non va lasciato a temperatura ambiente dopo la preparazione, ma riposto subito in frigorifero, dove può essere conservato per massimo 24 ore. Diversamente potete congelarlo in monoporzioni, io ho fatto così e mi sono trovata bene. Quando scongelate il brodo e il passato di verdura è importante passarli dal frigorifero e non lasciarli scongelare a temperatura ambiente, in quanto questo favorisce la proliferazione dei batteri. Se vi siete scordate di farlo per tempo, basterà lasciarlo sciogliere a fuoco lento nel pentolino dove preparate la pappa.

Svezzamento: cosa evitare

Nell’avventura di come svezzare un neonato la cosa più importante è evitare di aggiungere sale e zucchero negli alimenti. Le pappe non sono molto saporite effettivamente, ma è importante non aggiungere sale fino all’anno di età in quanto i reni del nostro bimbo non sono ancora in grado di smaltirlo, come mi ha spiegato la pediatra. Anche lo zucchero è da evitare, anche per limitare il consumo da parte dei bambini di cibi dolci. Un modo per dolcificare lo yogurt bianco, solitamente consigliato per le prime merende, è unirlo con frutta omogenizzata.

Se dovete fare un viaggio e non avete modo di preparare cibi freschi per ogni pasto, quando andate al supermercato a rifornirvi controllate le etichette dei cibi pronti per bambini, se ci sono aggiunte di sale o zucchero dovrebbero essere segnalate tra i primi ingredienti. Tra gli alimenti da evitare, la mia pediatra mi ha inserito anche crostacei, frutta secca, cioccolato, fritto e latte vaccino (quest’ultimo da evitare almeno fino all’anno). Naturalmente questi ultimi cibi da evitare riguardano la parte dello svezzamento in cui il bambino pian piano abbandona le pappe per mangiare i cibi solidi.

Svezzamento: i link per approfondire

Per svezzare mio figlio mi sono attenuta alle indicazioni della pediatra, perché mi aiutava ad avere un metro di giudizio e un’unica autorità a cui rivolgermi per decidere cosa fare. Allo stesso tempo però mi sono confrontata con altre mamme e ho cercato di trovare più informazioni possibili sul tema.

come svezzare un neonato - 100 ricette per l'infanzia
“100 ricette per l’infanzia” è un libro che raccoglie proposte nutrizionali dai 5 mesi ai 9 anni di vita del bambino, arricchito con approfondimenti sulle norme comportamentali, il fabbisogno energetico giornaliero e analisi della dieta per fasce d’età. Sono incluse anche tabelle di composizione degli alimenti, glossario e ricettario. Il libro vuole essere una guida per la corretta educazione alimentare del bambino dall’inizio dello svezzamento fino all’età della scuola elementare.

 

 

 

come svezzare un neonato - svezzamento secondo natura “Svezzamento secondo natura” è scritto da Michela Trevisan, mamma con due figli e nutrizionista. Il libro è una guida all’alimentazione sana che vuole rispondere alle domande più comuni dei genitori che si trovano alle prese con lo svezzamento del bambino, da come preparare una pappa sana a come svezzare un neonato. Il testo propone di impostare lo svezzamento del bambino con alimenti freschi e biologici, anche attraverso qualche ricetta e con l’esperienza di mamma e nutrizionista dell’autrice.