Libri sul sonno del neonato

Libri sul sonno dei neonati: attenzione!

Proprio perché il problema di come far addormentare un neonato (Vedi anche: Come addormentare un neonato) è uno dei più sentiti, diffusi e faticosi da affrontare, esiste una lunga serie di libri e pubblicazioni che sviscerano il tema da ogni angolazione possibile, proponendo soluzioni di ogni tipo.

Il primo consiglio che mi sento di dare è leggete vari libri sul sonno del neonato ma poi non applicate tutto alla lettera e usate il buon senso e il vostro istinto materno o paterno: seguite anche il metodo che è più in linea col vostro io e col vostro carattere perché vale sempre la regola che se la mamma è tranquilla e serena più è facile che lo sarà anche il vostro bimbo.

Alcuni di questi libri richiedono, per esempio, di tenere diari, tabelle, appunti sui tempi, i modi e qualunque altro dettaglio legato al sonno dei vostri bambini, per poterli incasellare e trovare di conseguenza le migliori soluzioni.
Questo può essere rassicurante per alcuni genitori molto precisi e dettagliati, mentre per altri aggiungere alla fatica dei primi mesi da neogenitori anche l’impegno di tenere un preciso diario di bordo, anche di notte, potrebbe essere un po’ controproducente.

Tra i metodi più controversi e dibattuti poi c’è sicuramente quello proposto dal libro Fate la nanna di di Eduard Estivill Sancho e Sylvia de Béjar, che si rifà a quello del pediatra Richard Ferber.
Questo manuale nel suo sottotitolo promette: “Il semplice metodo che vi insegna a risolvere per sempre l’insonnia del vostro bambino” e in pratica funziona per frustrazione del bisogno del bambino. Per insegnargli ad addormentarsi da solo nel lettino, lo si lascia piangere per tempi sempre più lunghi, limitandosi a rientrare nella stanza ogni tot (con tempistiche prestabilite dal metodo) e senza mai prenderlo in braccio, né accarezzarlo.
Roba per stomaci forti e molto determinati insomma, che ha ricevuto il plauso di alcuni, ma anche parecchie critiche da studiosi e pediatri di tutto il mondo, che hanno dimostrato gli effetti negativi di un metodo che “mina la fiducia del bambino nell’adulto”, causando, alla lunga, persino disturbi dell’apprendimento.
Lo stesso Estivill ha ritrattato successivamente dicendo che quello descritto nel suo libro è un metodo adatto per bambini dai 3 anni in su.

Ecco perché il mio consiglio è di informarsi, approfondire, ma di affidarsi anche al proprio istinto, perché ogni famiglia è diversa e ogni mamma sa cosa è meglio per il proprio bambino… Se una cosa vi fa stare male e fa star male il vostro bambino, forse è il caso di evitarla.

Tra le tante letture legate al sonno dei nostri bambini qualche spunto interessante si trova nel libro “Fai la nanna senza lacrime” (Piemme) della consulente familiare Elizabeth Pantley, che propone un approccio dolce e flessibile nel processo di addormentamento.

Un libro sul sonno per me interessante e che è stato di aiuto è “Il linguaggio Segreto dei neonati, di Tracy Hogg“. Mentre non mi sono ritrovata concorde su quello che la scrittrice propone per l’allattamento, per “l’addormentamento” invece ho trovato i suoi consigli davvero utili e soprattutto hanno funzionato!
Tracy Hogg propone il “sonno ragionevole” lontano sia dall’estremo del cosleeping che concede poco agio ai genitori che da quella di far piangere a oltranza il bimbo finendo per non tenere conto dei suoi bisogni.
La scrittrice spiega quindi come insegnare ai bambini ad addormentarsi da soli nella propria culla/lettino, sentendosi al contempo confortati quando ne hanno bisogno. (Vedi anche: Easy di nome e di fatto: un metodo per imparare a comprendere i neonati)