Test del riflesso rosso nel neonato

Le Linee Guida Pediatriche dal 2008 pongono l’indicazione del test del riflesso rosso a tutti i neonati, lattanti e bambini.

Il test del riflesso rosso è un test di screening che viene effettuato alla nascita, o comunque entro i primi due mesi di vita, a tutti i neonati con lo scopo di individuare precocemente alcune patologie che possono compromettere la vista o la vita dei bambini, in particolare la cataratta congenita, il glaucoma, le anomalie retiche e i tumori all’occhio, come il retinoblastoma.

Il test viene poi eseguito dal pediatra a ogni visita filtro fino ai 18 mesi di vita e nella maggior parte dei casi è consigliato proseguirlo fino ai 3 anni di vita.

Il test del riflesso rosso utilizza la trasmissione della luce da un oftalmoscopio, o in assenza di questo da un otoscopio, attraverso tutte le parti normalmente trasparenti dell’occhio del bimbo, incluso lo strato sottile delle lacrime, la cornea, l’umor acqueo, il cristallino e l’umor vitreo. Questa luce, riflessa dal fondo dell’occhio, attraverso i mezzi ottici e attraverso l’apertura dell’oftalmoscopio, è trasmessa all’indietro fino all’occhio dell’esaminatore.

Il test del riflesso rosso non è nè invasivo nè pericoloso ed è di facile esecuzione; è però consigliabile lasciare il bambino in un ambiente con luce soffusa per qualche minuto prima di eseguire il test in modo tale da poter osservare e valutare al meglio il riflesso rosso. In alcuni casi, se è necessario, è possibile utilizzare un collirio per la dilatazione delle pupille.

Il test del riflesso rosso osserva il fondo oculare: è considerato normale un riflesso rosso presente e simmetrico in entrambi gli occhi che devono essere uguali in colore, intensità e chiarezza, in mancanza di macchie bianche, leucocoria e di colorazione giallo o arancio.

Quando nel riflesso rosso si presentano macchie nere, oppure si ha un riflesso marcatamente diminuito, o ancora la presenza di un riflesso bianco o l’assimetria dei riflessi sarebbe bene portare il bambino dall’oculista pediatra, in modo particolare se in famiglia si sono verificate malattie oculari, così da eseguire un esame completo ed approfondito indipendentemente dai risultati ottenuti dal semplice test del riflesso rosso.

Il test del riflesso rosso esclude solo alcune delle possibili malattie congenite a livello oculare. Un normale riflesso rosso, però, può anche modificarsi nel corso del tempo e manifestarsi poi patologico, come il retinoblastoma o per il peggioramento dell’opacità nelle cataratte congenite.
E’ proprio per questo motivo che il test è essenziale nella fase di vita neonatale del bambino, ma deve poi essere anche effettuato più volte nei primi 3 anni di vita dal pediatra che segue il bimbo per poter riconoscere precocemente il retinoblastoma che nella maggior parte dei casi si manifesta più tardi con un riflesso bianco.

Cause di alterazione del riflesso rosso
Le condizioni che possono alterare il riflesso rosso sono anomalie a carico di alcune strutture dell’occhio, come pupilla, cornea e corpo vitreo e sono:

– alterazioni della pupilla (miosi);

– opacità corneali;

– opacità del vitreo;

– cataratta;

– muco o altri corpi estranei presenti nello strato sottile delle lacrime;

– alterazioni dell’iride, che hanno come conseguenza la compromissione dell’apertura della pupilla;

– alterazioni retiniche, compresi i tumori o i colobomi corioretinici.