Da 0 a 3 mesi in un attimo: lo sviluppo psicomotorio nei primi 3 mesi di vita del neonato

Parlare dello sviluppo psicomotorio nei primi 3 mesi di un neonato è molto complicato, perché ciascun bebè ha un proprio ritmo per “crescere” e può causare inutili ansie voler incasellare il proprio figlio nelle strette categorie proposte dai manuali.

Quello che proporrò sarà quindi una linea di sviluppo esemplificativa, che potrebbe servire alle neomamme da guida.
Durante il primo mese l’area motoria è ancora sostanzialmente occupata da una motricità di tipo fetale che consiste nella risposta agli stimoli tramite l’estensione degli arti e della prensione delle mani, azioni quasi sempre simmetriche.

Fin dai primi istanti successivi alla nascita risulta evidente anche la presenza dell’automatismo di cercamento e di suzione, ossia del movimento della testa in direzione dello stimolo (cercamento), a cui segue il ritirarsi della lingua e la chiusura delle labbra (suzione). E’ grazie a questi due movimenti spontanei che il bambino riesce ad alimentarsi sin dai primi giorni.

Già durante l’ultimo periodo di gravidanza il vostro bebè è stato sensibile alle forti fonti di luce e suoni, rispondendo ad esse con bruschi movimenti. Questa capacità si affina nei primi mesi di vita e si arricchisce della propensione a “socializzare”, ovvero con la volontaria ricerca dello sguardo delle persone vicine al bambino.

Nel corso del primo, secondo e terzo mese di vita di un neonato, le fasi di sonno prevalgono nettamente sullo stato di veglia, che gradualmente aumenterà per lasciare spazio ai giochi e alla vivacità.

Un altro riflesso che è indice di un buono sviluppo dell’apparato psicomotorio del bebè è il cosiddetto riflesso di prensione. Massaggiando il palmo della mano del neonato con un dito o un oggetto allungato, si ottiene una chiusura a pugno (che non coinvolge però il pollice), di una certa intensità che può arrivare a sollevare il bambino dal piano del letto per alcuni istanti.
Questo tipo di reazione scompare totalmente intorno ai nove mesi quando il bambino controlla la capacità di rilassamento volontario. Già a tre mesi però non è sufficiente la semplice stimolazione della pelle, ma si rende necessaria una forte pressione.

In questi primi 3 mesi di vita del nostro bebè, è possibile perciò già interagire in modo coinvolgente.

Ad esempio per un neonato di 2 mesi, un tappetino con alcuni giochi morbidi e sonori e ancora meglio una colorata palestrina (Vedi anche: La Palestrina per il neonato), è l’ideale per offrire la possibilità di un po’ di movimento oltreché di divertimento.

Per lo stesso motivo la lettura di favole o filastrocche ad alta voce, con repentine variazioni di tono, provocano solitamente nel neonato allegria e interesse.

A un neonato di 1 mese invece, è spesso utile appendere una giostrina, un carillon o le campane a vento alla culla.
Inizialmente sarà solo il suono a incuriosirli, poi con il passare dei mesi, grazie ai progressi della vista e del tatto, questi oggetti verranno afferrati e scoperti anche manualmente.

Anche una semplice fotografia però può costituire un utile passatempo per i neonati anche molto piccoli, perché non trascorrere un pomeriggio che potrebbe diventare noioso sfogliando l’album di famiglia? I volti saranno un’attrazione irresistibile per il piccolo e un bel ricordo per voi genitori.