Diciamo subito le cose come stanno: non esistono formule magiche o metodi infallibili che vi permetteranno di insegnare ai vostri bambini a dormire a comando, evitandovi le classiche notti in bianco. Esistono però degli aiuti e dei segreti per rendere l’impresa di come addormentare un neonato meno ardua e faticosa sia per noi genitori, che per i nostri cuccioli.
Essendo mamma di due bambine che col sonno non hanno voluto farci mai il minimo sconto, in questi anni mi sono documentata molto e ho interpellato vari esperti al riguardo, dai pediatri, agli psicologi, e ascoltato le esperienze di molti altri genitori. Tutto quello che ora so sul sonno dei bambini, in pratica mi sarebbe stato utile qualche anno fa, e per questo lo condivido volentieri con tutti quei genitori che forse si trovano nel limbo della disperazione da notti insonni…
Il ciclo del sonno di un neonato
La prima cosa importante da dire è che il neonato ha un ritmo circadiano e quindi un ciclo del sonno diverso da quello dei bambini più grandi e degli adulti.
Abituato a un’alternanza sonno-veglia, basata principalmente sulle proprie esigenze, nel ventre materno, il piccolo dovrà faticosamente abituarsi alle novità del mondo al di fuori e quindi anche ad addormentarsi in un luogo diverso dalla pancia della mamma. In poche parole, tutto quello che lo tranquillizzava nei primi nove mesi della sua esistenza, come l’avvolgenza delle pareti uterini, il tepore del liquido amniotico, il fruscio e la luce attutiti del mondo esterno e il costante dondolio dell’incedere materno, vengono improvvisamente meno nel momento della nascita.
Ecco perché cercare di ricreare qualcosa che gli ricordi quell’esperienza rassicurante può aiutarlo ad abituarsi gradualmente e senza paura alla sua nuova condizione.
Fin quando il neonato non ha almeno 4 mesi, il suo ciclo di sonno ha ancora un’alternanza sonno-veglia troppo frequente per provare qualsiasi metodo strutturato per far addormentare un neonato o per sperare che dorma tutta la notte.
Ci sono però dei buoni accorgimenti che possono insegnare al piccolo a distinguere il giorno dalla notte preparandolo quindi successivamente a fare periodi di nanna più lunghi e favorire l’addormentamento, come ad esempio tenere le luci soffuse di notte mentre lo si cambia, evitare di cambiarlo se non proprio assolutamente necessario, sussurrare o evitare di parlargli, così come di giorno è indicato invece farlo addormentare alla luce e con i rumori abituali del giorno.
Vedi anche: Il sonno dei neonati
Quando il neonato è molto piccolo si possono invece utilizzare altri metodi più accoglienti per farlo addormentare, come cercare di ricreare un ambiente uterino o servirsi di una fascia porta bebé.
Come far addormentare un neonato ricreando l’ambiente uterino
Un consiglio utile per facilitare il sonno di un neonato può essere quello di ricreare intorno a lui l’ambiente uterino in cui era abituato a vivere prima della nascita. Ecco alcuni consigli: usate dei riduttori per lettini o delimitare il fondo della culla, in modo che i piedini possano toccare costantemente qualcosa di morbido, dando la sensazione di un luogo contenuto come quello della pancia, in cui il bimbo “toccava qualcosa” in ogni punto intorno a sé.
Per creare un ambiente più raccolto nel lettino o in una culla grande si può quindi usare un riduttore come “My Julius Paracolpi tubolare da culla”, colorato, economico e utilizzabile anche su un tappetone quando il bimbo inizierà a giocare e stare seduto.
Come altri metodi per calmare e far addormentare un neonato potete accendere un elettrodomestico, come un phon, un aspirapolvere o la cappa del forno (se state ridendo, vuol dire che non siete ancora nella fase disperata), oppure provate con mp3, cd o giocattoli che riproducono il cosiddetto rumore bianco, vale dire suoni simili a quelli del ventre materno. dondolate il piccolo ritmicamente avanti e indietro, passeggiando come a riprodurre il movimento della normale camminata a cui erano abituati nella pancia; avvolgetelo con indumenti morbidi e fascianti, replicando così il metodo tradizionale delle fasciature, che ovviamente non vanno eseguite trasformando i bambini in bachi da seta, ma semplicemente facendoli sentire protetti e avvolti (per esempio con sacchi nanna caldi e avvolgenti).
Per ricreare l’atmosfera che il bambino viveva nella pancia si possono far ascoltare al piccolo i suoni simili a quelli che ha sentito nei nove mesi. Il peluche “Prince Lionheart The Original Slumber Orso” li riproduce e ha anche una silkie morbidissima, ovvero un pannetto che la mamma può tenere addosso per trasmettergli il suo odore e poi farlo abbracciare al suo bambino. Un modo per tranquillizzarlo prima della nanna e “fargli sentire” la mamma anche quando non è lì con lui.
Nanna nella fascia porta bebè
Un altro metodo per semplificarvi la vita, coccolare e calmare i vostri bimbi nei primi mesi di vita è utilizzare una fascia porta bebè. Ne esistono di vari tipi e in pratica vi permettono di tenere stretti a sé i bambini in comfort e sicurezza, consentendo a voi di muovervi e avere le mani libere (molto utile in caso di altri figli in circolazione…). A me, per esempio, la fascia ha salvato letteralmente la vita con la seconda bambina, che dormiva (e ciucciava!) stando tranquillamente accoccolata al suo interno, mentre io mi occupavo della sorellina o spingevo il passeggino. Se in tutto ciò state pensando: “O mio Dio, così vizierò mio figlio per tutta la vita!” rasserenatevi: le sinapsi cerebrali non consentono l’instaurarsi del meccanismo del vizio nei primi mesi di vita. I neonati sono guidati semplicemente dall’istinto e chiedono solo ciò di cui hanno davvero bisogno, usando l’unica arma di sopravvivenza che è loro data: il pianto. È snervante? Sì, molto. Ma essere genitori, si sa, è un’avventura bellissima e faticosa che richiede molti sacrifici e tanta, tanta pazienza. Vedi anche: La fascia porta bebé
L’argomento della nanna è davvero molto lungo e sicuramente ci torneremo sopra per altri approfondimenti. (Vedi anche: Libri sul sonno del neonato). In ogni caso, se i vostri bambini si svegliano di continuo sappiate che non sono gli unici (anzi) e che è solo questione di tempo e pazienza e di trovare il metodo giusto per voi su come addormentarlo..