Un pianto ininterroto che sembrava durare da un’eternità…ho provato di tutto: cambio del pannolino con cremina lenitiva, lavaggio nasale, allattamento, coccole, ho persino provato la febbre!
Niente sembrava funzionare, ecco la situazione da cui tutti mi avevano messo in guardia: le coliche. (Vedi anche: Le prime coliche del neonato)
Dopo alcuni ulteriori vani tentavi di calmare la mia piccolina di pochi giorni, mi sono ricordata della fascia porta bebè che avevo acquistato alcune settimane prima. (Vedi anche: La fascia porta bebé)
L’istinto mi diceva che tenere la mia bambina stretta a me, vicina al mio cuore che aveva sentito battere per nove mesi, questo l’avrebbe tranquillizzata; le braccia però iniziavano a dolermi quindi, eseguita la legatura “pancia a pancia” posizionai Agnese nel supporto ed ecco la magia…dopo una decina di minuti, quelle urla tremende si affievolirono sempre di più fino a diventare un respiro sereno.
Sembra una fiaba ma non lo è, è soltanto la mia esperienza di neo mamma.
Durante lo shopping pre parto, ho acquistato da un’amica artigiana una fascia porta bebé lunga rigida al posto del marsupio ergonomico perché mi sembrava una soluzione più duttile e confortevole, ma non pensavo che la fascia porta bebé potesse essere un rimedio in grado di rilassare il bambino in momenti così concitati come quelli delle celeberrime coliche.
Invece, come ho già detto, il caldo abbraccio del mio corpo, il movimento ritmico e molto simile a quello sperimentato nel mio ventre, qualche parolina dolce sussurrata all’orecchio hanno reso possibile superare anche questo inconveniente.
Inoltre, il bello della “terapia” della fascia è che può essere praticata tanto dalla madre quanto dal padre. Non c’è moltissima differenza in caso di semplici coliche se ad indossare il bebè è il papà, ciò che importa infatti è il massaggio naturale che la pancia del bambino riceve grazie allo strofinamento contro il genitore.
Incuriosita dall’ottimo risultato ottenuto, ho cercato su Internet se questo fosse stato scientificamente provato.
Mi sono così imbattuta nei risultati di uno studio condotto a Montreal nel 1986 dall’ American Academy of Pediatrics. Il campione preso in esame era costituito da 99 mamme e dai loro neonati, grazie ai quali si intendeva capire se i bambini allevati con un regime ad alto contatto piangessero meno di quelli portati nelle carrozzine e nei passeggini. I risultati furono molto evidenti: i neonati portati in braccio piangevano il 45% in meno degli altri, e talvolta nelle ore serali quasi non si lamentavano per nulla.
Sono passati ventotto anni da questo studio e oggi il baby wearing (ossia l’atto di portare il bebè nella fascia invece che nella carrozzina o nei passeggini) è diventato una moda davanti a cui la maggior parte delle neo mamme storce ancora il naso, ma che rimanda a un’usanza collaudata da secoli e secoli di storia.
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